La gravidanza e l’allattamento sono sempre condizioni a rischio di provocare una perdita di calcio nella mamma: il feto prima e il lattante poi si prendono il calcio di cui hanno bisogno per la loro crescita dalla mamma. Anche nelle signore senza problemi, quindi, la gravidanza e l’allattamento mettono alla prova il fisico materno. Questo è molto evidente specialmente nelle gravidanze ripetute e ravvicinate che richiedono senz’altro un’integrazione specialmente con calcio e vitamina D. Una particolare attenzione meritano le pazienti affette da OI (o altre cause, genetiche o meno, di fragilità ossea) che decidano di affrontare una gravidanza. Non sembra esserci un aumento del numero di fratture tra il periodo pre parto e quello dopo il parto nelle pazienti con OI che affrontino una gravidanza . Cionostante, nelle pazienti con bassa densità minerale ossea, durante la gravidanza e il post parto si rende necessario avere un controllo ottimale dei fattori di rischio modificabili per osteoporosi (essenzialmente apporto di calcio, vitamina D e attività fisica) per evitare il più posssibile un successivo aumento di rischio delle fratture. In queste particolari condizioni alle pazienti viene a volte sconsigliato l’allattamento al seno, sempre nell’ottica di risparmiare il più possibile l’integrità scheletrica della paziente, evitando una perdita di calcio.