Vaccino COVID-19 e Osteogenesi Imperfetta
Il vaccino è probabilmente uno dei metodi più sicuri per poter combattere questa pandemia.
Già dalla scorsa estate diversi laboratori specializzati hanno realizzato e valutato diverse molecole ritenute adeguate a diventare vaccini.
Dopo la realizzazione del vaccino, la produzione su grande scala è partita immediatamente; attualmente ogni nazione sta cercando di ottenere nel più breve tempo possibile il maggior numero di dosi di vaccino, con non pochi problemi da parte di tutti gli stati.
A causa di ovvie tempistiche di produzione i vaccini sono consegnati alle strutture sanitarie che li devono somministrare alla popolazione in tempi più o meno dilazionati, talvolta anche con ritardi notevoli.
Da qui si arriva al problema da molti riscontrato ovvero alla selezione della tipologia di persone da vaccinare; indubbiamente occorre proteggere in primis il personale sanitario.
Poi altro fattore discriminante per la vaccinazione è quello dell‘età e contestualmente quello delle patologie preesistenti in una persona ossia le patologie cardiovascolari, quelle respiratorie ed alcune patologie come l’immunodepressione e l’HIV.
L’8 febbraio scorso il Ministero della Salute ed altri organi preposti hanno emesso un documento in cui vengono catalogate queste categorie di co-morbilità sopra menzionate. In allegato il documento.
Al suo interno vengono segnalate delle cosidette macro aree in cui vengono fatte confluire solo alcune patologie anche rare, ritenute critiche per infezione da Covid19. Le patologie dell’osso, come l’osteoporosi, non sono state considerate tra quelle che necessitano una vaccinazione prioritaria se non con altre complicanze come ad esempio quelle polmonari gravi.
Pertanto, come possiamo far rientrare l’ osteogenesi quantomeno nelle forme severe tra le patologie che necessitano della priorità vaccinale e come As.It.O.I. come ci siamo mossi tra i tavoli di confronto che da inizio anno vengono attivati dagli organi istituzionali?
A metà gennaio 2021 abbiamo spedito alle strutture di coordinamento per le Malattie Rare di ogni Regione, una pec in cui si chiedeva di tenere in considerazione le forme severe di OI che potevano avere gravi problemi di fragilità con l’infezione da Covid19. Solo poche di queste strutture ci hanno risposto. Successivamente ulteriori pec sono state inoltrate, come suggerito da alcune strutture regionali, a organi istituzionali quali Istituto Superiore di Sanità, Ministero della Salute ed altri.
Da telefonate susseguenti sappiamo che le comunicazioni inviate sono arrivate ma manca ancora un riscontro scritto.
Ovviamente ci siamo mossi sempre di concerto con altre organizzazioni e federazioni che sostengono e condividono la nostra richiesta.
L’ultima lettera di sollecito è stata mandata una settimana fa al nuovo governo in carica a firma non solo di As.It.O.I. ma anche con quella del Presidente del nostro Comitato Scientifico il Prof Davide Gatti e del Dr Luca Sangiorgi Coordinatore europeo di ERN-BOND. Ora inizieremo anche ad estendere la campagna di sollecito ad ogni singola Regione, sapendo che l’osteogenesi è presente negli elenchi delle categorie a rischio.
Posso solo consigliare ad ognuno dei soci As.It.O.I. di fare attenzione ai comunicati della propria Regione in merito alle modalità di vaccinazione ed essere consapevoli che la propria patologia possa essere menzionata in qualche documento ufficiale delle strutture sanitarie del proprio territorio.
Qui tutte le informazioni sul piano vaccinale nazionale.
Leonardo Panzeri